Abbracciare il panico.

“Dott.ssa mi hanno detto che per farmi passare gli attacchi di panico devo abbracciare il panico, ma come si fa? Quando mi vengono le crisi non mi rendo mica conto!”

Quando si è nel panico è difficile fare azioni volontarie, poiché tale emozione ha un’ alta intensità.

Ciò che è visibile a noi stessi e agli altri è una parte della nostra esperienza, possiamo però diventare più consapevoli dei nostri processi interni se diventiamo  buoni osservatori di cosa ci succede prima che si manifesti una crisi. È nei momenti in cui si percepisce un’ ansia lieve o intensa che possiamo modulare il panico. 

Se non riconosco l’ansia è difficile poter abbracciare il panico. 

Spesso chi soffre di tali attacchi riconosce solo di aver dei sintomi fisici quando lo stato d’ ansia eccessiva ha già pervaso l’ individuo senza che egli sia realmente presente e padrone delle proprie azioni.

Essere padroni del proprio comportamento vuole dire guardare con occhi nuovi e distinguere i processi involontari da quelli volontari. 

Il nostro  sistema nervoso autonomo mobilita nel nostro corpo alcuni processi  involontari come la digestione, la contrazione di alcuni vasi sanguigni, la respirazione.

Se le mani tremano può essere che questo sia legato all’ attivazione di questi processi involontari, se vedendo questi tremori pensi: “Sto perdendo il controllo” è perché magari tenti di bloccarli e non ci riesci. 

Il pensiero inconsapevole  “Sto perdendo il controllo”che influenza il modo in cui consideri te stesso e lo rafforza, vale a dire una persona che può perdere il controllo. 

 Se considero l’incapacità di fermare i tremori come prova del fatto che non sono in pieno possesso delle mie facoltà mentali do a me stesso un messaggio falso che procura allarme e non tiene conto della biologia del nostro corpo fatta anche di processi involontari. 

Per questo in terapia si accompagna la persona ad “abbracciare il panico”, ma come ?

Attraverso questi passaggi chiave verso l’invisibile che è dentro di noi: 

COMPRENSIONE: 

vedere in maniera saggia, senza giudizio, osservare e mettere in parole. 

TOLLERANZA:

capacità di stare nel momento presente .

GENTILEZZA:

desiderio di alleviare il dolore, cura.

Abbracciare il panico significa conoscere e riconoscere i processi più profondi sottostanti al nostro pensiero e alle nostre emozioni. 

Dott.ssa Elisa Sartoretto